
…Francesco Andreotti (4 luglio 1986-17 febbraio 2002) è stato ed è parte della nostra storia…il pianoforte, il suo strumento diviene il mezzo per comunicare la poetica dell’anima, l’espressione di valori e sentimenti, la possibilità di relazione con gli altri, la condivisione di emozioni e di idee, la suggestione della bellezza.
Un appuntamento che si rinnova, che annulla ogni distanza di spazio e di tempo, attraverso l’arte dei giovani musicisti che hanno ricevuto un testimone ideale da Francesco Andreotti, un esempio sempre presente, nella memoria di Capranica, di forza, impegno, profondità e, soprattutto, di amore per la cultura, per la musica, per la vita.
Nel Tempio Romanico di San Francesco di Capranica, venerdì 21 febbraio si è svolto il concerto degli Allievi delle classi di pianoforte di Anna Lisa Bellini del Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina, di Maria Cristina Paolucci, di Matteo Biscetti, di Alberto Poli (Laboratorio di Musica di insieme) del Liceo Musicale “Santa Rosa” di Viterbo e della classe di pianoforte di Enrico Stellini della Scuola di Musica di Fiesole. L’evento è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale di Capranica e dal Laboratorio Musicale Provinciale “F. Andreotti” a cura della Prof.ssa Anna Lisa Bellini, insegnante di Francesco, e dalla Prof.ssa Roberta Aniello, rispettivamente Presidente e coordinatore del Laboratorio Musicale a lui dedicato, nato nel 2002 per volere dell’allora sindaco Paolo Oroni. Da ventitré anni il giovane allievo è stato ricordato con concorsi, premi e concerti con la finalità di coinvolgere sempre i giovani per offrire loro la possibilità di esprimere il loro mondo interiore, attraverso la musica. La prof.ssa Aniello ha ricordato la figura del giovane, scomparso il 17 febbraio del 2002 ad appena quindici anni, e ha invitato il sindaco, Dott. Pietro Nocchi, a rivolgere un saluto iniziale al numeroso pubblico. Nel ricordare il giovane talento, il sindaco ha sottolineato l’emozione e la bellezza di questo appuntamento culturale, che, lontano dall’essere una commemorazione, rappresenta un momento di condivisione di sentimenti e pensieri attraverso il linguaggio ineffabile della musica.
In questa edizione si sono esibiti i pianisti Marco Scatolini, Francesca Sensini, Greta Filippi, Ludovico Precoma, Daniele Fontana, Daniele Tarantino, Ulisse Grassotti, Simone Mechelli e il violinista Matteo Lucarelli.
Il percorso musicale proposto ha attraversato il XIX secolo e si è spinto fino alla metà del XX declinando il Romanticismo nei suoi prodromi, con Muzio Clementi, e nei suoi epigoni, con Sergei Bortkiewicz. Il comune denominatore è stato rappresentato dalle figure dei compositori eseguiti, tutti pianisti, appartenenti ad aree europee diverse, dall’Ungheria alla Germania, dall’Italia all’Inghilterra, dall’Austria alla Germania.
L’apertura del concerto, a cura di Marco Scatolini, ha mostrato un’interpretazione incisiva nella proposta delle caratteristiche melodico-ritmiche delle Sei danze popolari rumene, attenta alle radici popolari e alle diverse timbriche della Suite.
Francesca Sensini ha interpretato l’aspetto sognante e inquieto delle Walszenen di Schumann, Scene dal bosco, con fine sensibilità coloristica. La cantabilità delle Romanze senza parole di Mendelssohn è stata resa con maturità da Greta Filippi nei contrasti dell’op. 53 n. 3 delle opposte dinamiche ed agogiche. Ludovico Precoma ha eseguito Faribolo Pastour di Liszt con padronanza tecnica ed espressività proseguendo il suo intervento con lo Studio op. 25 n.2 di Chopin dove ha dominato il Presto con naturalezza e fluidità.
Il pianista Daniele Daniele Fontana ha affrontato con lucida analisi e intensa espressività i vari movimenti della Sonata in Si minore op. 40 n.2 di Muzio Clementi, cesellando i temi nella loro individualità cromatica e nella loro dialettica e nuova libertà formale.
Il duo formato da Matteo Lucarelli al violino e Daniele Tarantino al pianoforte ha eseguito la Terza Sonata op. 45 di Grieg con impeto passionale trattando i temi nordici con stile impressionistico, ma rigoroso al tempo stesso, secondo i dettami della scuola tedesca.
La Ballata di Bortkiewicz è stata tratteggiata con perizia da Ulisse Grassotti nei suoi momenti potenti e lirici accarezzando una cantabilità suggestiva talvolta densa, talvolta evanescente.
Il programma si è concluso con la celeberrima Sonata op. 27 n.2 Al chiaro di luna di Beethoven resa da Simone Mechelli con un pianismo sicuro, profondo e calibrato nelle dinamiche variegate ed estremamente sfumate.
Il concerto, seguito dal pubblico in religioso silenzio, ha avuto un grande successo grazie alla capacità comunicativa dei ragazzi che sono stati applauditi lungamente. Il Presidente Onorario del Laboratorio Musicale “Francesco Andreotti”, Dott. Romolo Bozzo, ha preso la parola congratulandosi con gli esecutori ed esprimendo l’importanza del loro esempio auspicando infine la possibilità di trovare in tempi brevi un luogo fisico per il Laboratorio col fine di implementare le occasioni di studio ed esecuzione per i giovani. La prof.ssa Aniello ha omaggiato i partecipanti con un attestato di merito, ringraziando i docenti intervenuti e soprattutto la Prof.ssa Bellini per la sua dedizione all’insegnamento, ed il suo approccio professionale e umano nel trarre dagli allievi i loro carismi. L’ultimo saluto è stato rivolto ai genitori Andreotti, Domenico ed Elisabetta, commossi per l’affetto tributato a Francesco.
Roberta Aniello

