I Carabinieri intensificano l’azione di prevenzione e sensibilizzazione
I Carabinieri della Stazione Carabinieri di Blera (VT) hanno recentemente concluso un’attività d’indagine contro le truffe telefoniche che ha consentito di raccogliere elementi sufficienti per identificare e deferire in stato di libertà due soggetti, di origine casertana, responsabili di una truffa perpetrata ai danni di una cittadina blerana.
La vittima è stata contattata da una persona che si è spacciata per la figlia che, mascherando la propria voce ed approfittando della situazione emozionale appositamente creata con una conversazione dai toni familiari e suadenti, è riuscita a farsi inviare la somma di 3.504 euro fingendo di avere bisogno di un aiuto finanziario per fronteggiare improvvise ed urgenti spese. La malcapitata, non sospettando alcuna malafede, ha ceduto alla richiesta subendo un danno economico rilevante.
Successivamente, la donna ha contattato la figlia per avere notizie e ha scoperto la verità: era stata truffata. A quel punto, ha formalizzato una denuncia presso la Stazione Carabinieri di Blera che hanno immediatamente attivato le indagini.
La competenza dei Carabinieri ha permesso di sviluppare un’attività d’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Viterbo, i cui esiti delle indagini tecniche, tra cui l’analisi dei tabulati telefonici, hanno consentito di raccogliere elementi sufficienti per individuare i due truffatori, di origini casertane, con precedenti per truffa.
Come proteggersi da questa truffa? È importante essere scettici e verificare sempre le richieste di denaro, anche quando sembrano provenire da familiari. Un contatto diretto con il familiare in questione, attraverso un numero noto e verificato, può aiutare a confermare l’autenticità della richiesta. L’Arma dei Carabinieri invita i cittadini a segnalare immediatamente alle autorità competenti qualsiasi situazione sospetta.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.