Atto vandalico in pieno centro a Viterbo: strappato e danneggiato in via Ascenzi il cartello turistico collocato in prossimità della Chiesa di Santa Maria della Salute.
E’ stato installato nel novembre del 2021 da Ars Novae, per iniziativa dell’associazione Archeotuscia di Viterbo, in collaborazione con Panta CZ, per dare maggiore visibilità al tempietto del XIV secolo; un’iniziativa è sostenuta dal Comune di Viterbo, dalla Fondazione Carivit e dall’Ordine degli Avvocati di Viterbo, che ha dato in concessione d’uso la chiesa ad Archeotuscia.
Il danneggiamento con molta probabilità è avvenuto nelle ore notturne. A ritrovare il cartello illustrativo a terra completamente divelto dal sostegno è stato il presidente di Archeotuscia, Luciano Proietti.
La chiesa situata a pochi passi da Palazzo dei Priori risale al 1318 ed è stata edificata per volontà del committente Maestro Fardo di Ugolino di Uffreduccio. Notaio e terziario francescano, viterbese, seguì gli insegnamenti di S. Francesco d’Assisi nella città di Viterbo durante la metà del 1300. Mastro Fardo fece sorgere due ospedali in breve tempo e si occupò del loro mantenimento. Nella zona dove venne edificata la chiesa a quei tempi sorgeva una casa malfamata e le carceri della Curia Podestá. Proprio la scelta del posto lascia intendere quali fossero le intenzioni caritatevoli di Fardo di Ugolino, fermamente impegnato a combattere il malcostume del tempo.
La funzione della chiesa era di piccolo oratorio annesso all’ospizio che doveva accogliere, secondo il committente, malati, donne madri e di malaffare convertite al cristianesimo.
L’idea di Fardo non ebbe buoni risultati e il maestro lasciò Viterbo nel 1324 ritirandosi sui Monti Cimini, dove fece costruire un nuovo ospedale per accogliere i malati. L’Opera Pia voluta a Viterbo da Fardo di Ugolino, dopo la sua morte nel 1350 suscitò malcontento tra i poveri per gli sperperi e la scarsa assistenza. Con una bolla papa Martino V affidò l’Opera Pia agli Avvocati Procuratori e Notari. Il meraviglioso portale della chiesa di Santa Maria della Salute fu realizzato su disegno di Lorenzo Maitani mentre l’esecuzione fu del senese Giovanni d’Agostino e suo figlio che in quegli anni lavoravano alla costruzione del Duomo di Orvieto. Nell’intreccio dei tralci di vite sono raffigurate a sinistra le opere di Misericordia corporale e a destra quelle spirituali.
All’interno della chiesa è collocata la pietra tombale con scolpita la figura di Maestro Fardo. Abbandonata dal 1324, è stata restaurata e riaperta nel 1934.
Archeotuscia odv – Viterbo