Procedura di gara riguardante il servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene pubblica, si sta procedendo spediti considerata la complessità della materia e le modifiche normative intercorse. È infatti pervenuto ieri mattina in Comune il riscontro di ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) a seguito dell’invio, da parte del Comune, di tutta la documentazione relativa agli atti di gara avvenuto lo scorso agosto, che non ha evidenziato criticità di rilievo nel merito della stessa, aprendo di fatto la strada alla pubblicazione del bando.
Una risposta che rientra nell’ambito del protocollo di vigilanza collaborativa che lo stesso ente e ANAC hanno sottoscritto lo scorso marzo, stante l’importanza dell’appalto in questione. A darne notizia è la sindaca Chiara Frontini, che aggiunge: “Ricordo che questo appalto ha avuto una gestazione lunga: le prime linee guida furono approvate addirittura dalla giunta Michelini a marzo 2018 e poi la giunta Arena ha atteso fino al giugno 2021 per approvarne di nuove. Quindi, se ci sono ritardi, non sono certo da imputare a questa amministrazione, anzi. Non le consideriamo perfette. Ciononostante abbiamo scelto di mantenere tali linee guida proprio per non tardare ulteriormente la procedura, lavorando sugli aspetti tecnici dell’appalto e cercando di migliorare le lacune evidenziate.
Dall’istruttoria degli uffici sono emerse carenze dal punto di vista tecnico oltre che dal punto di vista progettuale sul dimensionamento della zona C, sul calcolo del valore dei servizi di spazzamento, oltre a un dovuto adeguamento dei costi del personale, e i cambiamenti di molte disposizioni normative e regolatorie. I nostri uffici – prosegue la sindaca – hanno portato avanti un lavoro enorme, tra predisposizione, revisione e aggiornamento degli atti. Un lavoro delicato e scrupoloso al fine di giungere a un appalto completo dal punto di vista dei servizi, e al tempo stesso nel pieno rispetto di tutti i riferimenti normativi in materia e aggiornato alla luce della nuova disciplina Arera, dei nuovi criteri ambientali minimi e da ultimo anche del nuovo codice dei contratti pubblici, entrato in vigore lo scorso luglio”.