Il progetto è finalizzato alla salvaguardia e alla valorizzazione di attività commerciali di valenza storica
Botteghe storiche, il Comune di Acquapendente ottiene un contributo di 45.000 euro dalla Regione Lazio per finanziare il suo programma di tutela e promozione di queste importanti realtà. Un’occasione importante per difendere e valorizzare un aspetto assolutamente interessante del patrimonio culturale ed economico della città, che annovera nove attività commerciali storiche iscritte nell’apposito elenco regionale istituito dalla legge 01/2022.
Tale risultato di rilievo è stato ottenuto attraverso la partecipazione all’avviso pubblico della Regione per la concessione di contributi volti al finanziamento di programmi comunali di salvaguardia e valorizzazione delle botteghe e attività storiche, dei mercati e delle fiere di valenza storica, nonché delle attività storiche di commercio su aree pubbliche.
Il progetto proposto dal Comune di Acquapendente, per 64.500 euro complessivi, sarà quindi finanziato per oltre due terzi, mentre l’amministrazione completerà il quadro con 19.500 euro a suo carico. Esso prevede l’istituzione di contributi per affitto, locazione, restauro e conservazione degli immobili, attrezzature, macchinari, arredi, finiture e decori originali legate alle attività delle botteghe storiche, come ad esempio le insegne in ceramica, in linea con la tradizione aquesiana che ha consentito ad Acquapendente di essere insignita del titolo di del titolo di “Città di affermata tradizione ceramica” e che viene celebrata con iniziativa quali l’Antica Fiera delle Campanelle e molte altre.
“La concessione del contributo da parte della Regione Lazio, che ringraziamo – commenta la sindaca Alessandra Terrosi – è motivo di grande soddisfazione, a conferma della bontà del nostro programma di tutela e promozione delle botteghe storiche aquesiane. Tendiamo la mano a tutte quelle realtà del territorio che vanno avanti da molti anni, ma che sono messe a dura prova da situazioni e dinamiche dei tempi di oggi. Tutelare i mestieri e i saperi che rischiano di scomparire e valorizzare le attività che hanno fatto la storia della città e non solo, significa avere a cuore l’identità locale e proiettare nel futuro la nostra memoria e la nostra tradizione“.