Una serata per ricordare il giudice che sfidò la mafia al maxi processo imbastito da Giovanni Falcone. A Civita di Bagnoregio, sabato 24 giugno, il ricordo di Antonino Scopelliti ha commosso i presenti e la figlia Rosanna che, intervistata dalla giornalista Rai Karen Sarlo, ha raccontato con commozione e affetto il padre.
La paura più grande che Antonino Scopelliti provava era probabilmente quella che qualcuno potesse fare del male alla donna che amava e a quella figlia nata nel 1983 che aveva tenuto nascosta anche ai propri fratelli e ai propri genitori.
Ed è proprio per paura di possibili ritorsioni che Scopelliti si sposò e fece annullare il matrimonio, affinché la relazione non risultasse dalle carte. “Sapeva di essere in pericolo – racconta Rosanna -. Giravo in una valigia rossa e a Reggio giravo in una cassetta di pomodori”, racconta Rosanna Scopelliti che ricorda di aver appreso della tragica morte del padre dal telegiornale: “La prima reazione che ho avuto è stata la negazione”. Rosanna Scopelliti racconta poi di un vero e proprio “Protocollo valigia rossa” quando era in presenza del padre: “Davanti agli altri dovevo fare finta di non conoscerlo”.