L’evento si concluderà il prossimo 17 aprile
È stata inaugurata lo scorso 4 aprile a Betlemme, in Terra Santa, la mostra “Machines for Peace” che la Rete delle grandi Macchine a spalla italiane realizza con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e Cooperazione, della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Consolato d’Italia a Gerusalemme, del Comune di Betlemme, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del ministero della Cultura e con la partecipazione dei comuni e delle diocesi e arcidiocesi delle città della Rete – Viterbo, Sassari, Palmi e Nola – della Federazione Nazionale dei Club per l’UNESCO, del Rotary International e F.R.A.C.H., di Meraviglia Italiana.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta nelle sale del Bethlehem Peace Center, dove la delegazione italiana guidata da Patrizia Nardi, referente dell’elemento “Celebrations of shoulder-borne processional structures” e responsabile tecnico scientifico del Progetto UNESCO della Rete è stata accolta dal sindaco di Bethlehem, Hanna Hanania, alla presenza del console generale d’Italia a Gerusalemme Giuseppe Fedele, dell’ambasciatore palestinese presso l’UNESCO Mounir Anastas, dell’ambasciatore del Giappone in Palestina Yoichi Nakashima, di Giovanni Scepi che ha rappresentato l’Ufficio UNESCO di Ramallah, del rappresentante della sede estera dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Palestina Guglielmo Giordano, di padre Issa Snow della Basilica della Natività, dell’amministrazione comunale di Betlemme.
Della delegazione italiana per la promozione del progetto “Macchine di Pace” hanno fatto parte, per i soggetti istituzionali, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, le comunità della Rete in GRAMAS con Luca De Risi presidente, Massimo Mecarini e Sandro Rossi per il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, Marialuisa Lovecchio per il Sodalizio della Varia e Daniele Laface presidente del Comitato Varia Palmi insieme a Francesco De Falco, presidente della Fondazione Festa dei Gigli di Nola. Presenti Luca Ruzza di Open Lab Company, che ha curato l’installazione insieme a Francesco De Melis, regista del film e dell’affresco digitale “Il nostro tempo infinito e sospeso” durante il lockdown; quindi l’artista Giuseppe Fata, autore della testa-scultura del progetto “Simulacrum” che accompagnerà la mostra nell’itinerario europeo.
Con la delegazione italiana anche il prof. Giorgio Andrian, esperto internazionale e docente dell’Università di Betlemme, che ha dato sostegno alla Rete nei rapporti con l’autorità comunale della città.
I temi trattati negli interventi delle autorità intervenute hanno spaziato dal valore assoluto di un patrimonio culturale come strumento di dialogo tra territori, individui, gruppi e nazioni, alla necessità di un impegno deciso, circolare e costante nel costruire ponti di relazioni tra comunità, soggetti istituzionali, decisori politici ed esperti – così come è avvenuto per la strutturazione del progetto italiano – allo scopo di creare ambiti sempre più ampi di intervento che possano aiutare a tracciare nuovi percorsi finalizzati alla consapevolezza del valore del patrimonio, allo sviluppo sostenibile dei territori, alla convivenza pacifica tra i popoli.
Un dovere e una missione particolarmente sentiti dalla Rete delle grandi Macchine a spalla che, con il progetto Macchine di Pace, intende dare concretezza alla sua azione celebrando con un messaggio forte e chiaro il decennale del suo riconoscimento UNESCO che coincide, nel 2023, con i vent’anni della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.
“È stata un’esperienza straordinaria, umana e professionale – ha dichiarato Patrizia Nardi – che ha creato le condizioni per poter mettere in atto un’azione concreta di collaborazione e cooperazione internazionale, partendo dal valore inclusivo e universale che un Patrimonio UNESCO deve dimostrare di avere: bisogna essere Patrimonio dell’Umanità ogni giorno, con le azioni, i fatti e l’esempio. Ringrazio per il sostegno il ministro Antonio Tajani e gli Uffici del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, centrali e in Terra Santa, il console d’Italia a Gerusalemme Giuseppe Fedele, il ministero della Cultura e quanti, della grande delegazione italiana della Rete, hanno dato il loro prezioso apporto. Ringrazio il co-curatore della mostra, Taisir Masrih Asbun, per la grande professionalità e lo spirito di collaborazione e di cooperazione con cui ha lavorato”.
“Essere stata presente e aver potuto rappresentare la città di Viterbo all’inaugurazione della mostra Machine for Peace al Peace Centre di Bethlehem è stata un’emozione inesprimibile – ha dichiarato la sindaca Chiara Frontini -. Ho avuto il grande onore, alla presenza di rappresentanti diplomatici e ambasciatori UNESCO, di poter raccontare cosa significa per noi questa grande tradizione secolare, che è il Trasporto della Macchina di Santa Rosa e di tutte le macchine a spalla della Rete: queste manifestazioni non sono solo eventi tradizionali, noi li sentiamo nel profondo del nostro cuore perché rappresentano unità, pace e amore. Tutti questi elementi possono essere riassunti proprio nella mostra Machine for Peace e non c’è posto migliore al mondo di Betlemme per mandare un messaggio di pace così importante. Il riconoscimento UNESCO – conclude la sindaca – compie 10 anni quest’anno ed è un valore aggiunto su cui Viterbo ha puntato sempre troppo poco. Invece, è la chiave per lanciare la città nel panorama globale dei flussi culturali e turistici. Grazie ancora a Patrizia Nardi e al prof. Giorgio Andrian per aver portato a termine un progetto di questa grandezza. Abbiamo invitato le autorità internazionali presenti a unirsi a noi il prossimo 3 settembre, e ci saranno”.
“La partecipazione all’evento Macchine di Pace, attraverso la mostra allestita nel Bethlehem Peace Center, è stata un’esperienza unica – ha commentato il presidente del Sodalizio dei Facchini Massimo Mecarini -. Essere presenti in quella terra bellissima a due passi dalla grotta e dalla chiesa della Natività, dove tutto è iniziato, una terra e un popolo purtroppo martoriati da una guerra ingiusta, come del resto lo sono tutte le guerre, è stato un grande privilegio ma anche una grande responsabilità. Il nostro auspicio è che la nostra iniziativa possa veramente portare un messaggio di pace forte ed efficace. Per questo – prosegue Mecarini – il Sodalizio, che insieme alle comunità delle Rete delle grandi Macchine a spalla e alle città della Rete ha potuto avere questa grande opportunità, intende ringraziare la municipalità di Betlemme nella persona del sindaco Hanna Hanania, il ministero degli Affari Esteri, il console generale a Gerusalemme Giuseppe Fedele e tutti coloro che hanno consentito l’organizzazione di questo evento, last but not least la nostra Patrizia Nardi, che come sempre ha dato il meglio di sé affinché questa mostra potesse prendere forma, una mostra che rappresenta la prima tappa di una lunga serie che culminerà a Parigi, alla fine dell’anno. Grazie a Chiara Frontini e ai nostri sodali di Nola, Palmi e Sassari, che con i loro brillanti interventi hanno saputo dare un’immagine stupenda delle nostre feste. Infine grazie a tutti quelli che pur non essendo presenti, hanno dato il loro valido contributo per la realizzazione della mostra. Avanti dunque con Viterbo e Rosa, con Nola e San Paolino, con Palmi e la Madonna della Sacra Lettera, con Sassari e la Madonna dell’Assunzione nel cuore, con le nostre feste meravigliose riconosciute patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, sempre e più che mai tutti uniti e tutti de ‘n sentimento, per la pace”. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 17 aprile.