La mattina del 10 febbraio 2024 a Viterbo, presso il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” si e’ svolto un incontro di studio, di riflessione e di testimonianza in occasione del “Giorno del ricordo” in cui si fa memoria – secondo il dettato della legge istitutiva (n. 92 del 30 marzo 2004) – “della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piu’ complessa vicenda del confine orientale”.
L’incontro si e’ aperto con un minuto di silenzio per tutte, tutte le vittime della “complessa vicenda del confine orientale”, formula vaga con cui verosimilmente si allude in primo luogo alla questione della definizione dei confini tra Italia e Jugoslavia nel dopoguerra, ma che pure evoca (sebbene forse nel maldestro tentativo di oscurarla e fin obliterarla) l’intera vicenda del disfacimento dell’impero asburgico seguito alla prima guerra mondiale, dei movimenti risorgimentali e nazionalisti e delle drammatiche lotte per il potere e per il controllo dei Balcani, dell’occupazione fascista e nazista dei Balcani e degli orrori cola’ perpetrati, dei terribili eventi della seconda guerra mondiale dai regimi fascisti scatenata, delle tragiche conseguenze di lungo periodo della guerra e del dopoguerra, delle sofferenze subite da milioni e milioni di vittime innocenti della criminale follia di disumani poteri totalitari e stragisti.
Le vittime assassinate e gettate nelle foibe, le famiglie e le comunita’ costrette ad abbandonare le loro case ed ogni loro bene, sono parte dell’umanita’ vittima della violenza razzista, bellica e totalitaria di cui il fascismo e’ stato epicentro e motore, manifestazione estrema e abissale.
Nel ricordare ancora una volta tutte le vittime, e nel chiamare ancora una volta ad opporsi a tutti i fascismi, a tutte le dittature, a tutte le guerre, a tutte le armi, a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, riaffermiamo ancora una volta che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’; riaffermiamo ancora una volta che salvare le vite e’ il primo dovere; riaffermiamo ancora una volta che siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi; riaffermiamo ancora una volta che solo la nonviolenza puo’ sconfiggere la violenza e salvare l’umanita’ dalla catastrofe.
Dalla parte di tutte le vittime, contro tutti i fascismi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l’umanita’ come dovrebbe essere.
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo